Ahmad Nejad

Ahmad Nejad

Museo Tornielli, presentato da GAS Gallery
Ahmad Nejad nasce nel 1968 a Lahyjan, nel nord dell’Iran. Attratto fin dall’infanzia dal linguaggio dell’arte, a 13 anni fa le sue prime esperienze nell’ambito della pittura e della scultura e nel 1987 si trasferisce a Teheran dove continua il suo percorso di studi presso l’Accadema di Belle Arti. Dopo varie mostre personali e collettive ed alcune attività d’insegnamento a Teheran, decide di lasciare l’Iran e si traferisce a Parigi dove continua il suo lavoro creativo esponendo in diverse gallerie in Francia ed all’estero. Oggi vive tra la Francia e l’Italia e, pur non avendo abbandonato la sua ricerca pittorica, da alcuni anni realizza principalmente video e video-installazioni.

La realtà che si riflette nell’acqua non è rappresentata volontariamente dall’acqua, ma è piuttosto “colta” da essa o, ancor, meglio, memorizzata dall’acqua che la cattura, l’elabora e la reinterpreta attraverso i suoi movimenti
(Emanuela Grosso)

“Dalla terra nasce l’acqua, dall’acqua nasce l’anima / E’ il fiume, il mare, il lago, stagno, ghiaccio e molto altro ancora / E’ dolce, salata, salmastra / E’ il luogo in cui si resta e in cui si viaggia / E’ il piacere e la paura, nemica e amica / E’ la frontiera e l’infinito, è il cambiamento e l’immutabilità, il ricordo e l’oblio”.
(Eraclito)

Ricetta: Mirza Ghassemi

Mi piace il caviale. Ma non un caviale qualunque e non quello che viene in mente subito, soprattutto quando si pensa all’Iran e al mar Caspio.
Il caviale che amo si chiama Miraza Ghassemi (Caviale di Melanzane).
Quando lo faccio io, alla ricetta tradizionale della mia regione (il nord dell’Iran o, se si preferisce, della Persia) aggiungo le uova. E sono proprio le uova che mi ispirano particolarmente.
L’uovo è il risultato di una specie vivente che ha le ali ma non vola e questo fatto mi fa pensare a certi esseri umani che, anche loro, hanno le ali e vivono sulla terra ma c’è di più. L’allevamento dei pulcini ogni estate ha accompagnato la mia infanzia.
Adoravo i pulcini, con i loro colori e la loro morbida dolcezza, tanto che mia madre me ne regalava sempre qualcuno che tenevo tutto il tempo con me. Quei pulcini sono uno dei ricordi più intensi di quando ero bambino.

Non bisogna poi dimenticare che, rompendo un uovo, si possono avere delle sorprese, come per esempio trovare due rossi, a significare che anche le cose che sembrano più scontate non lo sono.
Potrei ancora aggiungere una cosa, per concludere. L’uovo ci pone costantemente di fronte all’enigma senza risposta che ci accompagna nel tempo: è nato prima l’uovo o la gallina?

Ed ora arriviamo alla ricetta :

(per due persone)

- Due spicchi d’aglio

- Due melanzane abbastanza grandi

- Due pomodori maturi

- Due uova

Far leggermente affumicare due melanzane direttamente con la buccia (sul gas, per esempio, oppure nel forno). Quando sono ammorbidite e la pelle si puo’ levare facilmente toglierle dal fuoco e schiacciarne la polpa. A parte far rosolare l’aglio, poi aggiungere i pomodori tagliati a pezzettini e lasciar cuocere un po’. Quindi aggiungere le melanzane e lasciare ancora cuocere finché il tutto si amalgami bene. A quel punto aggiungere le uova e mescolare bene finché tutti gli ingredienti formeranno una sorta di crema. Aggiustare di sale.

Il Caviale di melanzane si puo’ gustare in accompagnamento con altre verdure o spalmato su pane croccante.

Buon appetito !